Nato ad Alba nel 1922, scrittore di Langa, che nella Langa ha trascorso tutta la sua vita, trovandovi continui spunti di ispirazione, Fenoglio non è mai stato un narratore a tempo pieno. Nel 1945 trova un impiego in un'industria vinicola albese divenendone poi dirigente. Ma ogni ora di libertà Beppe la dedica alla sua passione di raccontare, collaborando a La Fiera letteraria, II caffè, Itinerari ed altre riviste.
Tappa fondamentale della sua esistenza è indubbiamente la militanza nella resistenza partigiana: l’8 settembre '43 lo trova alla Scuola allievi ufficiali di Roma ma lo spirito ribelle, insofferente e indipendente dei piemontesi di Langa e la volontà di giustizia e libertà lo porta a raggiungere la sua terra e poi le formazioni partigiane, con cui combatte fino alla Liberazione. Centrale nella sua maturazione rimane l’ottima conoscenza della lingua inglese. Nei suoi testi il vocabolario inglese crea contaminazioni e neologismi dando profondità e originalità alla narrazione. Un tratto distintivo unico.
Nel 1952 pubblica il suo primo libro nei Gettoni di Einaudi - I ventitré giorni della città di Alba -, racconti di vita partigiana. Due anni dopo, sempre per Einaudi, esce un altro suo lavoro La malora, che descrive la dura vita dei contadini delle Langhe. Nel 1958 un racconto dai titolo Un giorno di fuoco riscuote grande successo (e sarà il titolo di una raccolta pubblicata postuma nel 1963). Nella primavera del 1960 Fenoglio raggiunge il suo primo vero traguardo, ottenendo il Premio Prato con l'opera Primavera di bellezza. Un altro suo scritto dal titolo Il mio amore è Paco riceve il Premio Alpi Apuane nel 1962. Alla sua morte nel 1963, Fenoglio, instancabile, sta lavorando ad una trilogia e ad un soggetto cinematografico.
Nel ricordo di tutti c’è quella narrazione epica della Resistenza che troviamo nelle pagine de Il partigiano Johnny (che prosegue il racconto iniziato con Primavera di bellezza), certamente la sua opera più celebre - pubblicata postuma da Einaudi nel 1968 -, romanzo di formazione dei ragazzi che come lui hanno fatto una netta e straordinaria scelta di campo. Fenoglio rimane partigiano tutta la vita, perché quell’esperienza lo segna nel profondo ed è decisiva per lui e gli altri compagni della sua generazione.
Postumi sono apparsi anche il volume di racconti Un giorno di fuoco (che comprende anche il romanzo Una questione privata, Garzanti, 1963) e il romanzo giovanile La paga del sabato (Einaudi, 1969).